L’associazione
GRIMELDA si è costituita nel dicembre 2006 per iniziativa di un gruppo di
valleresi che condividono il sentimento di orgoglio di appartenenza ad un
territorio ricco di culture ancestrali, di tradizioni trasmesse di famiglia in
famiglia e dalla convinzione che tutto questo lo abbiamo ereditato dai
nostri padri per trasmetterlo alle generazioni future.
Già
membri attivi del Comitato Festeggiamenti della Vallera (che si occupa di
organizzare la secolare festa della Vallera), DALMASSO Nadia, GRIBAUDO
Enrico, MARCHIO’ Agnesina, MELLANO Massimo e ROSSO Arturo danno vita
a questa associazione culturale con sede a Caraglio presso la Casa
Municipale.
GRIMELDA
si prefigge come scopo prioritario la CONSERVAZIONE DELLA MEMORIA DEL
TERRITORIO, soprattutto assicurandosi di conservare integre e fedeli le
documentazioni raccolte per le generazioni future tramite la creazione di
un archivio sia fisico che digitale che racconti la vita e la storia di oggi e
di ieri.
Questo
video è la presentazione ufficiale di GRIMELDA alla comunità di Caraglio il
02 febbraio 2007 al Teatro Civico di Caraglio in via Roma, serata
molto partecipata nella quale si è presentato il libro autobiografico di
racconti del caragliese Teresio LOTO: “STORIE DI POVERA GENTE". Il
libro racconta la vita e le emozioni viste con gli occhi di un bambino nella
campagna degli anni '50 e '60.
Conservazione
della memoria del territorio è un concetto molto ampio nel quale rientrano
tutti i settori e gli aspetti della vita e del paesaggio di un territorio,
in ambito economico, politico, religioso, linguistico e culturale.
Il
passato è la memoria del futuro.
Lunedì15 novembre 2010 presso il teatro civico, l’associazione culturale Grimelda ha consegnato al Sindaco di Caraglio la traduzione in lingua piemontese della Statuto del Comune, in occasione della presentazione del suo programma di incontri sulla letteratura piemontese tenuti dal prof. Sergio Maria Gilardino.
Lo Statuto era stato approvato nell’anno 2000 dal Consiglio Comunale, il quale aveva introdotto (all’art. 15 quarto comma) la facoltà per i consiglieri di esprimersi nella parlata locale, ovvero: nel Piemontese parlato a Caraglio.
Trattandosi probabilmente del primo comune in Piemonte ad inserire tale possibilità nel proprio Statuto ed occupandosi GRIMELDA della CONSERVAZIONE della MEMORIA DEL TERRITORIO (che non può non passare attraverso la conservazione della nostra lingua) l’omaggio al Comune di questo documento è stata la giusta conclusione di un percorso di valorizzazione e sensibilizzazione della cultura piemontese.
La fiera
d’autunno di CARAGLIO (che si svolge durante l’ultimo fine settimana di
settembre e la cui prima edizione risale alla fine degli anni '70) è andata
sempre crescendo negli anni, al punto da divenire una ambita vetrina dei
prodotti non più solo agricoli ma anche artigianali ed industriali del territorio.
La Fiera è sempre stata stimata da prima in Valle GRANA, poi nell’intera
provincia di CUNEO e poi nelle province limitrofe fino ad assumere nel 2012 il
titolo di fiera regionale.
Vi
partecipano espositori non solo del Piemonte ma anche dalla vicina Liguria a
fianco dei locali che portano prodotti di nicchia, tra cui: l’aglio di
Caraglio, la torta della VALLERA (prima DE.CO. del Piemonte), le mozzarelle di
Bufala di Cuneo (dell’allevamento Morisiasco di Paschera S. Defendente), il
Castelmagno (considerato il re dei formaggi esportato in tutto il mondo) e le
mele, alle quali i terreni di Caraglio conferiscono caratteristiche
organolettiche pregiate.
Ogni anno
la Fiera d’Autunno attira migliaia di persone che riempiono le vie del paese, colorandolo
di vita e di allegria, attirate inoltre da diversi spettacoli, anche culturali,
e spesso dai fuochi d’artificio che dalla collina del Castello illuminano la
sera del sabato.
Situato
nel centro del paese di Caraglio, il cosiddetto “Palazzo del Fucile” è stato
per quasi due secoli la residenza dei signori Marchetti, una ricca famiglia
borghese di Saluzzo che (come accadde a molte altre dell’epoca) riuscì nel XVIII
secolo ad acquisire il titolo nobiliare di “Conti di Montestrutto”.
A metà
dell’Ottocento i Marchetti o Conti di Montestrutto vendettero il palazzo, il
quale dopo un passaggio intermedio divenne di proprietà dei Garin di Cocconato,
un’antica famiglia nobiliare che lo usò per circa quarant’anni come residenza
estiva.
Agli
inizi degli anni ’20 i Garin di Cocconato vendettero di nuovo la struttura e,
dopo alcuni cambi di proprietà, il palazzo venne diviso in due lotti:
- la
porzione ovest (quella più stretta, la cosiddetta “canna del fucile”
attualmente occupata dalla banca) fu ceduta ai signori Lonigo, una famiglia di
emigranti rientrata dalla California (dove fece ritorno dopo la seconda guerra
mondiale, pur mantenendo la proprietà del fabbricato fino agli inizi del 2000);
- la
porzione est (quella più larga a forma trapezoidale) fu ceduta ai signori
Migliore, anch’essi emigranti in rientro in patria ma dall’Argentina. La famiglia
vi si insediò stabilmente, frazionando a sua volta il fabbricato in più unità
immobiliari, di cui alcune furono vendute.
La “canna
del fucile” con l’antistante area scoperta a sud (un tempo parco del palazzo
nobiliare) rimase per fortuna un’unica proprietà ma con il tempo andò
progressivamente in degrado a causa della scarsa manutenzione da parte dei
proprietari. Alcuni locali al piano terreno furono concessi in locazione per
l’esercizio di attività commerciali, mentre i locali del primo e del secondo
piano rimasero inutilizzati per molti anni.
Negli
ultimi decenni del ‘900 si venne a creare una situazione di stallo: il palazzo,
avendo un indubbio pregio storico-architettonico, risultava giustamente
vincolato ai Beni Culturali; questo fatto però scoraggiava qualunque potenziale
acquirente dal prendere in considerazione un investimento che avrebbe
comportato un esborso notevole per il ripristino senza grosse possibilità di
utilizzo. Infatti, la forma lunga e stretta del fabbricato non era funzionale
alla divisione in unità immobiliari fra loro indipendenti. Inoltre, l’area
scoperta antistante era vincolata a “servizi” nel Piano Regolatore del Comune,
trattandosi di un terreno in centro a Caraglio ideale per la realizzazione di
uno spazio aperto al pubblico. Tuttavia, il Comune non avrebbe mai avuto le
risorse per acquisirlo e destinarlo a pubblica utilità.
L’amministrazione,
allora capeggiata dal dr. Aurelio Blesio (diventato sindaco di Caraglio nel
1999), volle fra le sue prime iniziative sbloccare questa situazione di stallo.
Furono
così avviate delle trattative con l’impresa Artusio di Cuneo, che si era già
distinta in Caraglio per la serietà ed il pregio architettonico di alcuni suoi
interventi e che nel frattempo aveva acquisito l’intero complesso immobiliare
(la “canna del fucile” ed il vecchio parco) dagli eredi dei signori Lonigo. Oltre
ad impegnarsi per il restauro del fabbricato storico, l’impresa richiese di
poter realizzare un nuovo fabbricato sull’area scoperta al fine di poter
equilibrare economicamente l’intervento, tenendo anche conto dell’area a
servizi che avrebbe dovuto essere dismessa ad uso pubblico.
L’amministrazione
Blesio avviò così l’iter per una modifica del Piano Regolatore, subordinando
però l’approvazione della variante alla firma da parte dell’impresa Artusio di
un impegno unilaterale trascritto (e dunque opponibile a qualunque successivo
acquirente), con cui l’impresa si obbligava a cedere al Comune metà dell’area
scoperta da destinare a piazza ed a realizzare al di sotto della stessa un
parcheggio pubblico da cedere anch’esso al comune.
Una volta
raggiunto l’accordo fra il Comune e l’impresa Artusio, entrò in campo la Banca
di Caraglio, interessata al vecchio palazzo per la sua sede direzionale; la
Banca si accordò con l’impresa per l’acquisto del vecchio palazzo ed il suo
restauro, che venne completato nell’anno 2007.
Nel
frattempo, conclusosi non senza difficoltà l’iter di variante al Piano Regolatore,
iniziarono anche i lavori di costruzione della nuova struttura sulla parte est
dell’area scoperta e contemporaneamente quelli per la piazza ed il parcheggio
sotterraneo sulla parte ovest.
La Banca
di Caraglio si accordò nuovamente con l’impresa Artusio per l’acquisto del
nuovo fabbricato da destinare agli uffici operativi della filiale di Caraglio
della banca e direttamente collegato con la sede direzionale.
I lavori
di costruzione del nuovo palazzo, dell’antistante piazza e del parcheggio
sotterraneo, terminarono nella primavera del 2013 e l’inaugurazione avvenne
domenica 20 maggio 2013.
E così
dal 2013, grazie ad una lungimirante e coraggiosa azione sinergica tra
amministrazione comunale, impresa privata e Banca, Caraglio può annoverare fra
i suoi fiori all’occhiello la nuova cittadella della banca con l’antistante
piazza ed il parcheggio sotterraneo, là dove per più di mezzo secolo era
rimasto un vecchio fabbricato inutilizzato ed un’area abbandonata invasa da
cespugli e sterpaglie.
Un ponte con il passato per raggiungere il futuro…
Continua l'impegno di GRIMELDA per la conservazione della memoria ed il recupero dei vecchi mestieri con una serata divulgativa sull’agricoltura eco-sostenibile che applica il metodo BIODINAMICO.
Sono termini molto attuali ed in voga di questi tempi, ma riassumono ed applicano vecchi insegnamenti tramandati di generazione in generazione, che i nostri anziani da sempre seguono. Oggi ancora più di ieri tornano attuali quelle usanze e quelle tecniche che permettono di coltivare con successo i nostri
orti senza l'impiego di sostanze chimiche che le colture intensive impongono.
La serata si è tenuta in data 08 Aprile 2008 presso il Teatro Civico di Caraglio; relazione a cura di Patrizio Michelis.
In occasione della storica adunata degli Alpini di Cuneo, nel 2007, anche Caraglio si mobilita. Diverse iniziative vengono organizzate dal Gruppo Alpini Caraglio Valle Grana per coinvolgere la cittadinanza caragliese e di tutta la Valle Grana.
Grazie alla disponibilità del segretario della sezione locale degli Alpini, Ferruccio Ballatore, Grimelda ha l’opportunità di registrare, a memoria futura, la mostra allestita presso i locali del municipio.
Questa mostra fu un’importante occasione per far conoscere il corpo degli Alpini tramite storie, oggetti e tante curiosità. Da ricordare che anche gli alunni delle scuole caragliesi visitarono questa esposizione apprezzandone particolarmente la ricchezza di contenuti.
L’allestimento di questa mostra denominata “Aspettando l’Adunata” fu solamente una delle tante iniziative messe in campo dal Gruppo Alpini Caraglio e Valle Grana per sensibilizzare la popolazione della Valle Grana.
La città di Caraglio è lieta di ospitare la Quarta Adunata degli Alpini delle Vallate Cuneesi nella giornata del 20 luglio 2014.
GRIMELDA coglie l'occasione per filmare l'Adunata e la festa che sempre segue il Corpo Militare più amato dalla nazione.